Servizi Finanziari (+0,5%) – Bene Azimut (+1,3%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,5% e allineato all’omologo europeo (+0,1%), risentendo in parte della frenata del comparto bancario (0,0%) e chiudendo in direzione opposta rispetto al Ftse Mib (-0,6%).

Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che dovrebbe essere ratificato nelle prossime settimane.

Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.

La seduta poco mossa del settore creditizio ha impattato in minima parte sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib riparte la corsa di Azimut (+1,3%), con la società che ha fatto il proprio ingresso nel mercato americano degli investimenti alternativi.

Sul listino poco mossa Exor (+0,1%), mossasi in scia all’andamento incolore delle principali controllate quotate.

Tra le Mid Cap rallenta ancora per Banca Ifis (-0,6%), che presenterà il nuovo piano industriale a gennaio 2020. Sottotono Cerved (-0,5%), che lavora per valorizzare il credit management, mentre proseguono le vendite su doValue (-3%), il cui cda ha approvato l’aggiornamento del piano al 2022 e con l’azionista Eurocastle che ha avviato un’offerta su circa il 19% del capitale.

Tra le Small Cap tiene Banca Intermobiliare (0,0%), che nei primi nove mesi ha evidenziato una riduzione del deficit.

Ok Banca Sistema (+0,8%), che ha acquistato il credito su pegno da Intesa Sanpaolo.