Eni – Acquisisce Neptune Energy in partnership con Var Energi per $4,9 mld

Eni, assieme a Var Energi, ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Neptune Energy Group.

Neptune è una società leader nell’esplorazione e produzione indipendente, con un portafoglio globale di asset principalmente a gas e attività in Europa occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia. La produzione di Neptune è competitiva in termini di costo e ha basse emissioni.

Eni acquisirà l’intero portafoglio di Neptune, ad eccezione delle attività in Germania e Norvegia (“Neptune Global Business”). Le attività in Germania verranno escluse prima dell’operazione, mentre le attività in Norvegia (“Neptune Norway Business”) saranno acquisite direttamente da Var attraverso uno share purchase agreement separato con Neptune.

L’acquisizione di Neptune Norway Business si perfezionerà immediatamente prima dell’acquisizione Neptune Global Business, e i proventi derivanti dalla vendita del Neptune Norway Business rimarranno nel Neptune Global Business, acquisito da Eni. Si ricorda che Var è una società quotata alla Borsa di Oslo e detenuta al 63% da Eni.

Secondo i termini concordati, Neptune Global Business avrà un Enterprise Value di 2,6 miliardi di dollari, con un debito al 31 dicembre 2022 pari a 0,5 milioni di dollari, mentre Neptune Norway Business avrà un Enterprise Value di 2,3 miliardi. Il pagamento finale netto per le operazioni Eni e Var verrà effettuato in contanti al momento del completamento, e Eni finanzierà l’acquisizione utilizzando la liquidità disponibile.

Eni ha acquisito Neptune per integrare le proprie attività nelle aree chiave, raggiungendo il 60% della produzione di gas naturale e zero emissioni nette entro il 2030 nel settore Upstream.

Questa operazione è in linea con la strategia di Eni di fornire energia accessibile a basse emissioni. L’acquisizione di Neptune è coerente con il quadro operativo e finanziario e gli obiettivi definiti nel Piano 2023-2026, consentendo un aumento dei profitti e dei flussi di cassa, nonché la creazione di valore aggiuntivo per gli azionisti.

Tra i benefici dell’operazione, si evidenzia che al 31 dicembre 2022, Neptune ha registrato ricavi di circa 1,22 miliardi di dollari e un EBITDAX di circa 0,95 miliardi per Neptune Global Business. L’operazione aumenterà la produzione di Eni e Var di circa 130.000 barili equivalente di petrolio al giorno (boe/g) e prevede di aggiungere oltre 100.000 boe/g di produzione a basse emissioni nel periodo 2024-2026, con oltre il 70% costituito da gas naturale. La maggior parte di questa produzione sarà destinata ai mercati OECD tramite gasdotto o Gas Naturale Liquido.

Inoltre Eni prevede che l’operazione genererà sinergie di costo di oltre 0,5 miliardi di dollari, nonché ulteriori riduzioni de costi e opportunità finanziarie, esplorazione e sviluppo, inclusa la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCUS), e attività midstream.

L’operazione avrà un impatto positivo sugli utili, il flusso di cassa operativo (CFFO) per azione e il flusso di cassa libero. È inoltre in linea con il Piano 2023-2026 di Eni, che include una guida per un contributo netto positivo di 1 miliardo dalle attività di portafoglio, un investimento totale di 37 miliardi, un livello di leva finanziaria tra il 10% e il 20%, e una crescita annua media della produzione del 3-4% nel periodo 2023-2026.

Eni integrerà i nuovi asset per creare valore aggiuntivo e disinvestirà da altri asset nell’ambito di una razionalizzazione e semplificazione del proprio portafoglio.

L’acquisizione presenta una forte complementarietà con le attività e la strategia di Eni. Nel 2022 Neptune ha prodotto 15.000 boe/g nel Regno Unito come operatore di Cygnus, il principale giacimento a gas nel paese, con la Società che sta anche sviluppando il giacimento Seagull, previsto per la seconda metà del 2023. Eni ha prodotto 44.000 boe/g nel Regno Unito nello stesso periodo dai giacimenti Elgin Franklin e J-Block.

Eni non ha attività di esportazione e produzione nei Paesi Bassi, mentre Neptune è stato il principale produttore di gas nel Mare del Nord olandese, con una produzione di 18.000 boe/g. Neptune è presente in Algeria, che è diventato un fornitore fondamentale di gas all’Europa, e opera presso il giacimento di Touat e nel Deserto Occidentale in Egitto.

In Indonesia  la produzione di Neptune Global Business proviene principalmente dai giacimenti di Jangkrik e Merakes, operati da Eni, che forniscono gas all’impianto GNL di Bontang e al mercato domestico, in Australia, invce, Neptune detiene una partecipazione nel progetto Petrel nel baciso di Bonaparte, nell’offshore australiano. 

Per quanto riguarda Neptune Norway Business, nel 2022, ha fornito 58.000 boe/g a basse emissioni, di cui il 57% era gas o GNL. Nel 2022, Neptune ha completato lo sviluppo di Njord e Fenja, previsti per contribuire alla crescita della produzione quest’anno. La crescita futura sarà guidata da operazioni di tieback short-cycle sulle infrastrutture esistenti.

Nel 2022, Vår ha prodotto 220.000 boe/g, unendo esperienza nell’esplorazione e nello sviluppo di progetti, con opportunità di valore aggiunto e riduzione delle emissioni.

Infine, si precisa che il perfezionamento dell’acquisizione Eni è soggetto a condizioni sospensive tipiche per operazioni di questa natura, tra cui lo scorporo dal perimetro delle attività di Neptune in Germania, il perfezionamento dell’Acquisizione Var (che avverrà immediatamente prima del perfezionamento dell’Acquisizione Eni) e l’ottenimento di ulteriori consensi governativi e contrattuali, FDI e antitrust. Il closing dell’operazione è previsto per il primo trimestre del 2024.