UniCredit – Ricavi netti a 5,9 mld (+1,9% t/t) e utile netto a 2,3 mld (+12% t/t)

Nel secondo trimestre 2023 i ricavi totali del gruppo UniCredit si sono attestati a 6,0 miliardi, in aumento dello 0,6% t/t, trainati dal margine di interesse, pari a 3,5 miliardi (+6,0% t/t), parzialmente compensato da commissioni per 1,9 miliardi (-1,6% t/t, se si esclude la riduzione netta delle commissioni sui conti correnti in Italia, altrimenti -4,6% t/t), e proventi da attività di negoziazione per 0,5 mld (-3,0% t/t).

Su base annua, ricavi totali sono aumentati del 24,9%, sempre trainati dal Net Interest Income (+41,3% a/a), dalle commissioni in rialzo del 2,4% (se si esclude la riduzione netta delle commissioni sui conti correnti in Italia, altrimenti -0,7%) e proventi da attività di negoziazione (+32,0%).

I ricavi netti hanno raggiunto i 5,9 miliardi, in rialzo del 1,9% t/t e del 24,4% a/a.

Il margine di interesse (NII) si è attestato a 3,5 mld, in crescita del 6,0% t/t, grazie al contributo di tutte le divisioni di business e all’efficace gestione del pass-through sui depositi, in particolare in Italia, sommata al contesto favorevole dei tassi d’interesse e al positivo contributo dal portafoglio di investimenti.

Il NII è aumentato del 41,3% a/a, spinto dall’aumento dei tassi sui finanziamenti alla clientela, insieme al miglioramento dei risultati del portafoglio di investimenti grazie al rialzo dei tassi di mercato (media Euribor a 3 mesi).

Le commissioni si sono attestate a 1,9 miliardi, in calo del 4,6% t/t e dello 0,7% a/a,
quasi completamente per effetto dell’impatto della riduzione delle commissioni sui conti correnti in Italia, iniziata nell’aprile 2023, per un totale di circa 60 milioni nel secondo trimestre 2023.

Al netto di tale effetto, le commissioni sono diminuite dell’1,6% t/t, grazie alle minori commissioni su investimenti in Italia, che hanno risentito del calo delle vendite lorde della raccolta gestita (AuM).

Su base annua, invece, le commissioni hanno segnato un incremento del 2,4% a/a grazie alle migliori commissioni di finanziamento in Germania, oltre alle migliori commissioni da servizi transazionali.

I proventi da attività di negoziazione si sono attestati a 485 milioni, in calo del 3,0% t/t e in rialzo del 32,0% a/a, in quest’ultimo caso per effetto dell’aumento dell’attività di Tesoreria in Italia oltre al positivo contributo dell’attività di copertura strategica sui cambi e del business Fixed Income, Currencies and Commodity in Germania, in parte compensati dalla minore attività di copertura del rischio cambio con la clientela in Russia.

I dividendi sono stati pari a 129 milioni (+3,7% t/t e +55,1% a/a).

I costi operativi si sono attestati a 2,3 miliardi nel 2trim23, invariati t/t e in calo dell’1,2% a/a, grazie alle misure proattive adottate per mitigare la pressione inflazionistica.

Pertanto, il rapporto costi/ricavi si è attestato al 39,0%, in diminuzione di 0,2 p.p. t/t e di 10,3 p.p. a/a.

Il Costo del Rischio si è attestato a 2 pb, in calo di 6 pb t/t e in aumento di 2 pb a/a. Questo risultato è stato sostenuto dal positivo andamento del già basso tasso di default, mantenendo un portafoglio crediti robusto, con elevato livello di copertura e bassi afflussi netti di esposizioni deteriorate (NPE). Il gruppo ha mantenuto invariati t/t gli overlay sulle esposizioni performing, pari a circa 1,8 miliardi, rafforzandone notevolmente la capacità di far fronte agli shock macroeconomici.

L’utile netto contabile ha segnato 2,3 miliardi, in aumento del 12,0% t/t e del 14,3% a/a.

L’utile netto post cedole AT1/CASHES è stato pari a 2,1 mld nel 2trim23, in rialzo del 2,7% trim/trim e in rialzo del 16,6% a/a.

Nel 1H 2023 l’utile netto contabile è pari a 4,4 miliardi e il RoTE al 20,8%.

Dal lato patrimoniale, nel secondo trimestre 2023 le attività finanziarie totali si sono attestate a 760,2 miliardi, in rialzo del 1,5% t/t.

Nel dettaglio, la raccolta gestita ha registrato attività per 197,1 miliardi, in aumento dello 0,8% t/t. La raccolta amministrata ha segnato attività per 173,4 miliardi, in rialzo del 6,4% t/t.

Le esposizioni deteriorate lorde si sono attestate a 12,1 miliardi (-3,9% t/t),
generando un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi del 2,6% (-0,1 p.p. t/t), mentre le esposizioni deteriorate nette si sono attestate a 6,3 miliardi nel (-2,9% t/t), con un rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti del 1,4% (invariato t/t). Il rapporto di copertura sulle esposizioni deteriorate è stato del 47,9% (-0,5 p.p. t/t).

Le sofferenze lorde si sono attestate a 2,9 miliardi (+6,6% t/t), con un rapporto di copertura del 74,6% (-1,5 p.p. t/t).

Il CET1 ratio del Gruppo si è attestato al 16,64%, in rialzo di 58pb t/t. Il Liquidity Coverage Ratio si è fissato al 140%.