Mercati – Eurolistini deboli in avvio, Milano la peggiore (-1,6%) con il tonfo dei bancari

Borse europee deboli in avvio di seduta con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e in attesa dei prossimi dati macro.

A Milano, il Ftse Mib perde l’1,6% a 28.092 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).

Nel decreto varato ieri sera dal Consiglio dei Ministri è spuntato a sorpresa un prelievo straordinario del 40% sugli extra-profitti legati al margine di interesse per tutti istituti di credito.

In particolare, secondo il decreto la base d’imponibile è “sull’ammontare del margine di interesse relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 3% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022” e “sull’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 6% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022”.

L’imposta straordinaria, in ogni caso, non potrà essere superiore a una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023.

Inoltre, il pagamento dovrà avvenire “entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024”.

Il ministro dei trasporti e vicepremier Matteo Salvini ha commentato la norma come “equa”, poiché tutti gli introiti, che si stimano intorno ai 3 miliardi di euro, saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse.

Il governo italiano non sarebbe il primo ad applicare in Europa una tassa simile sui profitti bancari, infatti nostro predecessore è stata la Spagna, che per questo è stata fortemente criticata dalla Banca Centrale Europea.

Oltreoceano, alle parole hawkish della governatrice della Federal Reserve Michelle Bowman, si sono aggiunte quelle del presidente della Fed di New York, secondo cui la politica monetaria della banca centrale statunitense deve continuare a rimanere restrittiva, almeno fino al 2024.

Dal lato macro, è intanto emerso che a oggi luglio la bilancia commerciale cinese ha registrato un saldo positivo di 80,6 miliardi di dollari, in aumento rispetto al surplus di 70,62 miliardi di giugno e superiore al dato stimato dagli analisti (surplus di 70 miliardi).

Nel dettaglio, le esportazioni su base annua sono scese del 14,5%, a fronte del -13,2% stimato dagli analisti e dopo il -12,4% del mese precedente. Le importazioni hanno registrato una contrazione del 12,4% rispetto al -5,6% previsto e al -6,8% della rilevazione precedente.

Tornando in Europa, la lettura finale di luglio dell’indice dei prezzi al consumo in Germania ha registrato un incremento dello 0,3%, in linea con la rilevazione preliminare e le attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 6,2%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.

Infine, il tasso di inflazione armonizzato agli standard Ue si è attestato a +0,5% su base mensile e a +6,5% su base annua, confermando in entrambi i casi la prima lettura e le stime.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende in area 1,09 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen sale a quota 143. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 84,8 dollari e il Wti (-0,6%) a 81,4 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in area 166 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,15%.

Tornando a Piazza Affari, bene Snam (+0,8%), Hera (+0,7%) e Italgas (+0,6%), mentre crollano Bper (-9,9%), Bpm (-8,7%) e Intesa (-7,2%) colpite dal prelievo straordinario sugli extra-profitti.