IGD – Nel 2023 net rental income +7,1% a perimetro omogeneo, utile netto ricorrente -17,5% ma sopra guidance, proposto no dividendo

Nel 2023 i ricavi lordi da attività locativa, pari a 142,4 milioni, hanno registrato un incremento del 3,7% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Più in dettaglio, tale variazione è dovuta alle seguenti componenti: per 6,1 milioni, a maggiori ricavi like for like Italia. Risultano in incremento sia le gallerie (+4,7%), “sulle
quali incidono positivamente le commercializzazioni effettuate e l’indicizzazione all’inflazione, che gli ipermercati (+5,9%) per effetto degli adeguamenti inflattivi; per 0,6 milioni, all’incremento dei ricavi like for like della Romania (+6,9%), grazie a indicizzazione e minori riduzioni temporanee concesse rispetto allo scorso esercizio; per -1,6 milioni a minori ricavi sul perimetro non omogeneo, soprattutto per lavori di rimodulazione e
restyling in corso”, spiega la società.

Il Net rental income si è attestato a 119,6 milioni, in crescita del 4,9%, mentre a perimetro omogeneo il dato è risultato in incremento del 7,1%.

L’Ebitda della gestione caratteristica è stato pari a 108,2 milioni, in progresso del 4,6%, con un margine in crescita al 72,1%, mentre la marginalità dell’Ebitda caratteristico Freehold (relativo al perimetro immobiliare di proprietà) si è attestata al 74,1% (anch’essa in crescita).

La gestione finanziaria complessiva è stata pari a 48,7 milioni; il dato, depurato da partite contabili relative a IFRS 16 e oneri non ricorrenti, è risultato in peggioramento del 56,9%, “per l’incremento del costo medio degli ultimi finanziamenti ottenuti”.

L’utile netto ricorrente (FFO) si è fissato a 55,4 milioni, in decremento del 17,5%, “per effetto dei maggiori oneri finanziari. Tale risultato è superiore alla guidance comunicata al mercato lo scorso 14 novembre che prevedeva un FFO a fine anno pari a circa 53 milioni. Per effetto, in particolare, delle maggiori variazioni di fair value, il gruppo ha chiuso con una perdita netta di 81,7 milioni (22,3 milioni la perdita netta nel 2022)”.

Il patrimonio immobiliare di proprietà del gruppo IGD ha raggiunto un valore di mercato pari a 1.968,1 milioni, in decremento del 5,4%. “In generale, sulle valutazioni ha impattato il rialzo delle curve dei tassi di interesse (actual e exit yield) applicati ai modelli valutativi.
Includendo anche gli immobili in leasehold e la partecipazione al Fondo Juice, il portafoglio del gruppo IGD ha raggiunto un valore di mercato pari a 2.010,7 milioni”, aggiunge la società.

Il Net Initial Yield, calcolato secondo i criteri definiti da EPRA, è stato pari al 6% per il portafoglio Italia (6,4% il topped up) e al 6,7% per il portafoglio Romania (6,9% topped up).

L’EPRA NAV e EPRA NRV sono stati pari a 1.016,9 milioni, ovvero 9,22 euro per azione. Il dato è in decremento del 10,3%. “La variazione è dovuta soprattutto al pagamento per intero del dividendo, avvenuto a maggio, e alla variazione negativa del fair value degli immobili”.

L’EPRA NTA si è attestato a 9,15 euro per azione, in decremento del 10,4%, mentre l’EPRA NDV è stato pari a 9,00 euro per azione, in calo del 10,5%.

In considerazione del risultato d’esercizio negativo registrato dalla capogruppo IGD SIIQ Spa, che fa decadere l’obbligo di distribuzione, il CdA ha proposto all’assemblea dei soci, subordinatamente all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 e della relazione del CdA, di non erogare dividendi per l’anno 2023.

IGD stima risultati operativi in crescita anche nel 2024: la società prevede, infatti, Ebitda in aumento di circa il 3% a perimetro omogeno (escludendo quindi il portafoglio ceduto) rispetto al 2023, “grazie anche a un ulteriore miglioramento del tasso di occupazione delle superfici e all’entrata a regime per tutto l’anno di alcuni progetti, su tutti Officine Storiche”.

Sui risultati “peseranno però in maniera negativa gli effetti dell’operazione di cessione del portafoglio di 13 asset, oltre all’incremento dei costi della gestione finanziaria legato ai nuovi finanziamenti ottenuti negli ultimi 2 anni in un contesto di tassi di interesse elevati”.

“Per tali ragioni, e sulla base dell’attuale scenario macroeconomico e operativo, l’utile netto ricorrente (FFO) 2024 è atteso a circa 34 milioni”, conclude la società.