Mercati – Previsto avvio in calo per il Vecchio Continente

Atteso avvio sotto la parità per le principali borse europee con l’attenzione che resta sulla Federal Reserve.

Chiusura ieri in ribasso a Wall Street con il Dow Jones che ha terminato a -1,5%, lo S&P500 a -0,7% e il Nasdaq a -0,4%.

Sui mercati asiatici, Tokyo ha chiuso a -1,3%, viaggiano negative anche Shanghai (-0,9%) e Hong Kong (-1,6%).

Gli investitori sono diventati meno sicuri sul percorso dei tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic giovedì ha ribadito il coro dei funzionari di questa settimana secondo cui la banca centrale deve essere paziente sulla sua prossima mossa poiché c’è ancora una notevole pressione al rialzo sui prezzi. I verbali della riunione di maggio della Fed, pubblicati questa settimana, mostrano che i policy maker si sono coalizzati attorno al desiderio di mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo e “molti” si sono chiesti se la politica fosse sufficientemente restrittiva da riportare l’inflazione al livello target.

I trader ora prezzano pienamente il primo taglio completo dei tassi di un quarto di punto da parte della Fed a dicembre, rispetto a novembre del giorno prima.

La crescita dell’attività presso i fornitori di servizi è stata la più rapida in un anno e la produzione manifatturiera è cresciuta a un ritmo più rapido. Tale resilienza sta rendendo difficile il raffreddamento dell’inflazione, contribuendo a spiegare perché la Fed probabilmente manterrà i tassi più alti più a lungo.

Sempre in tema di politica monetaria, gli investitori valutano se la Bank of Japan aumenterà nuovamente i tassi quest’anno dopo che l’inflazione è scesa per il secondo mese.

Sul fronte macro è emerso che a maggio l’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori nel Regno Unito, si è attestato a -17 punti, in recupero rispetto ai -19 punti di aprile e al di sopra delle attese (-18 punti).

In giornata attesi anche la lettura finale del PIL 1Q 2024 della Germania, le vendite al dettaglio di aprile del Regno Unito, la fiducia manifatturiera di maggio della Francia, e nel pomeriggio dagli Usa gli ordini di beni durevoli di aprile (preliminare) e il sentiment dell’Università del Michigan di maggio.