Mediobanca – Utile netto a 196 milioni (+61%) nel 3Q 16/17

Mediobanca evidenzia una trimestrale in crescita, caratterizzata da un incremento dell’utile netto a 196 milioni (+61% a/a) grazie a un aumento dei ricavi del 16,3% a 584 milioni e alla riduzione delle rettifiche su crediti (-31,8% a 64 milioni).

Qualche tempo fa, Jean Pierre Mustier, Ad di Unicredit e principale azionista di Mediobanca, aveva affermato che avrebbe posto molta attenzione sulla redditività della propria controllata. E i conti presentati dalla banca guidata da Alberto Nagel sembrano arrivare come una risposta indiretta, forti della crescita del 61% dell’utile netto trimestrale a 196 milioni, nei confronti del medesimo periodo dello scorso anno. Bisognerà vedere se questa performance basterà ad accontentare il manager francese alla luce dei grandi cambiamenti strategici dei principali player finanziari e del fatto che Mediobanca è l’azionista di maggioranza di Generali con circa il 13 per cento.

Intanto i risultati di Mediobanca sono stati raggiunti grazie all’apporto positivo dei diversi settori, dove è cresciuto il peso dell’asset management, frutto della strategia di rifocalizzare l’attività sulle attività bancarie più redditizie e specializzate. La prossima frontiera, come annunciato dall’Ad del Gruppo nel corso della conference call, sarà lo sviluppo dell’attività di gestione dei crediti deteriorati.

Ma passiamo all’esame dei conti del terzo trimestre dell’esercizio 2016/17, riportati nella tabella seguente.

Il margine di intermediazione ha registrato una crescita del 16,3% a/a a 584 milioni, forte di un incremento delle commissioni (+51,5% a/a a 165 milioni), ma anche di un aumento del margine d’interesse a 320 milioni (+6% a/a). I profitti da trading hanno mostrato una contrazione a 42 milioni (-19,4% a/a), compensato dal balzo in avanti degli altri ricavi a 58 milioni (+43% a/a).

In crescita anche i costi, in linea con lo sviluppo del Gruppo. Tale voce ha totalizzato 259 milioni (+16,4% a/a), legato a un incremento delle spese per il personale del 20,3% a/a e degli altri costi per il 12,5% a/a a 127 milioni.

Il risultato lordo di gestione si è così attestato a 325 milioni (+16,2% a/a), mentre il risultato netto di gestione ha evidenziato un balzo del 40,6% a 261 milioni (+40,6% a/a), grazie a un contenimento del costo del credito con rettifiche in calo a 64 milioni (-31,8% a/a).

Dopo imposte per 56 milioni, l’utile netto si fissa a 196 milioni (+61,3% a/a).

Nella tabella seguente riportiamo lo stato patrimoniale di Mediobanca.

I crediti verso clienti flettono dell’1,2% rispetto a dicembre a 37,1 miliardi, in linea con il calo della raccolta totale a 61,5 miliardi (-1,4% rispetto a dicembre).

Ottimi i livelli di patrimonializzazione con il Cet1 al 13,1% e il Total Capital ratio al 16,8 per cento. “I più elevati valori dall’adozione di Basilea 3, conseguiti unicamente con crescita organica, spesando le più recenti acquisizioni/deduzioni, calcolando gli RWA a metodo Standard”, sottolinea una nota della banca.