Trevi – Titolo in forte calo dopo i conti del 1°sem. 17

Il gruppo ha archiviato i primi sei mesi dell’esercizio con una forte contrazione dei risultati dovuta anche alle azioni volte alla pulizia di bilancio necessarie per affrontare le rinegoziazioni sul debito con le banche. A seguito della diffusione dei conti, il titolo a Piazza Affari cede circa il 18 per cento.

Trevi ha chiuso il primo semestre 2017 con risultati fortemente condizionati dal perdurare della difficile situazione del mercato dell’Energia, dalla scarsità degli investimenti e dalla cancellazione di un’importante commessa nel settore Oil&Gas.

Nel dettaglio, i ricavi sono diminuiti del 10% a 445 milioni, risentendo in particolare della flessione del 35% a 92,8 milioni del settore Oil&Gas anche a causa della cancellazione della commessa con il cliente YPFB per la fornitura di tre impianti di perforazione in Bolivia.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda ha segnato un rosso di 18,8 milioni, rispetto a un risultato positivo di 62,3 milioni nel pari periodo 2016. Una performance sostanzialmente riconducibile  alla riduzione dei volumi e al differente mix delle commesse lavorate, principalmente nel settore fondazioni. A ciò si aggiungono accantonamenti per circa 18 milioni effettuati nel periodo al fondo obsolescenza rimanenze principalmente riconducibili alla divisione Drillmec.

Decisa flessione anche per l’Ebit, che passa da 25,6 milioni nel primo semestre 2016 a -75,1 milioni, appesantito anche da accantonamenti al fondo svalutazione crediti per circa 10,7 milioni e alla svalutazione parziale di costi di sviluppo capitalizzati nella divisione Drillmec a seguito del test di Impairment per circa 12 milioni.

Il semestre si è chiuso con una perdita netta di 118,3 milioni, rispetto al rosso di 23,6 milioni del primo semestre 2016. Tale risultato ha risentito anche dalla svalutazione delle imposte differite attive per circa 12 milioni.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2016, risulta in aumento di 125 milioni a 566 milioni. Da segnalare che la maggior parte dei debiti verso banche è stata riclassificata a breve termine, in quanto il gruppo ha proposto agli istituti di credito la sottoscrizione di un accordo di standstill con l’obiettivo di concentrare la propria attenzione sullo sviluppo del proprio piano industriale e sulla riorganizzazione del settore Oil&Gas.

Dopo la chiusura del semestre, gli istituti di credito hanno richiesto alla società una Independent Business Review effettuata da una primaria società indipendente (Pwc), la quale non ha evidenziato criticità tali da pregiudicare una accordo con le Banche Finanziatrici atto alla riqualificazione dell’indebitamento finanziario.