Eni – Torna in utile nel 4Q20, confermato il dividendo

Eni ha chiuso il quarto trimestre 2020 con un utile operativo adjusted di 488, in calo del 73% su base annua per effetto dello scenario negativo causato dalla pandemia. Il periodo si è chiuso con un utile netto adjusted di 66 milioni. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 16,59 miliardi, con un leverage a 0,44x.

Nel terzo trimestre 2020 il fatturato consolidato di Eni è diminuito del 28,3% a 11,6 miliardi, mentre il risultato operativo adjusted è sceso del 73% a 488 milioni (450 milioni il consensus) per effetto dello scenario negativo e dell’impatto del Covid 19 che hanno pesato per 1,7 miliardi, attenuati parzialmente dalle azioni gestionali per 0,4 miliardi.

L’utile netto adjusted è diminuito dell’88% a 66 milioni (perdita di 40 milioni il consensus), per effetto della flessione della performance operativa, dei minori risultati delle JV e altre partecipazioni industriali a causa del deterioramento del quadro macroeconomico e dell’andamento del tax rate.

Per quanto riguarda i singoli business, l’Exploration & Production, attività core del gruppo, ha riportato un calo dell’Ebit adjusted del 61% a 802 milioni, evidenziando però una significativa ripresa rispetto al trimestre precedente, pari a circa +60%, grazie alla risalita delle quotazioni del greggio.

Il confronto con il corrispondente trimestre 2019, invece, ha risentito di uno scenario petrolifero ancora depresso a causa degli effetti della pandemia sull’attività economica e sugli spostamenti delle persone che si sono riflessi sia sui prezzi di realizzo degli idrocarburi (-27% in media), sia sui livelli produttivi penalizzati dalle azioni di ottimizzazione degli investimenti per preservare il cash flow, dai tagli dell’OPEC+, nonché dal calo della domanda gas con impatti significativi in alcune geografie (Egitto).

La produzione di idrocarburi è diminuita del 10,8% di 1,713 milioni di boe/giorno su base annua. Al netto dell’effetto prezzo, la variazione è spiegata dagli effetti del COVID-19 e dai correlati tagli produttivi dell’OPEC+ e riduzione della domanda gas (principalmente Egitto).

La produzione di petrolio nel trimestre è stata di 809 mila barili/giorno (-13% a/a), mentre la produzione di gas naturale è stata di 136 milioni di metri cubi/giorno (-11% a/a).

Le vendite di gas naturale sono aumentate del 9% a 18,57 miliardi di metri cubi rispetto al quarto trimestre 2019, principalmente per i maggiori volumi long-term commercializzati nei mercati esteri, in particolare in Turchia, nonché per le maggiori vendite di GNL.

Il settore Global Gas & LNG Portfolio ha conseguito la perdita operativa adjusted di 101 milioni (in peggioramento di 55 milioni rispetto al periodo di confronto) per minori opportunità di ottimizzazione del portafoglio gas a causa del deterioramento dello scenario, parzialmente compensate da un’evoluzione regolatoria favorevole.

Il business Refining & Marketing ha registrato la perdita operativa adjusted di 59 milioni con un peggioramento di 22 milioni rispetto al periodo di confronto, mentre il business della Chimica ha registrato una perdita operativa adjusted di 45 milioni, in netto miglioramento rispetto al periodo di confronto 2019 (+64%) grazie all’accelerazione dell’attività in Asia, a una minore pressione competitiva, a migliori margini dei prodotti quali il polietilene e maggiore disponibilità di prodotto.

Il business retail gas&power gestito da Eni gas e luce ha registrato performance solide e in crescita con 103 milioni di utile operativo adjusted nonostante il calo delle vendite gas dovuto ai minori consumi causati dalla recessione economica e i maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti in funzione dell’atteso deterioramento del rischio controparte. La performance è stata sostenuta dalle azioni commerciali/efficienza, dal contributo del business extra-commodity in Italia e dallo sviluppo del business in Francia e Grecia.

Il business Power & Renewables, infine, ha conseguito nel quarto trimestre 2020 un utile operativo adjusted di 29 milioni (-11 milioni rispetto al quarto trimestre 2019).

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario al 31 dicembre 2020 è pari a 16,59 miliardi, in calo rispetto ai 19,85 miliardi al 30 settembre 2020 grazie a un free cash flow operativo di 988 milioni. Escludendo la lease liability – IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto si ridetermina in 11,57 miliardi.

Confermata, infine, la proposta dividendo 2020 di 0,36 euro per azione, di cui 0,12 euro versati in sede di acconto a settembre 2020.

Eni ha inoltre rivisto la strategia di breve/medio termine riducendo di 8 miliardi gli esborsi per costi ed investimenti del biennio 2020-2021, più esposto al downturn, e allocando risorse aggiuntive di circa 0,8 miliardi per accelerare lo sviluppo dei business green (capacità di generazione rinnovabile, bio-raffinerie e portafoglio retail) negli anni post-crisi.

Il gruppo prevede ottimizzazioni dei capex concentrate nel settore E&P attraverso il “re-phasing” di alcuni progetti che potranno essere riproposti in futuro con la normalizzazione dello scenario.

Il tutto, con l’assunzione di uno scenario petrolifero più conservativo con un Brent LT a 60 $/barile in termini reali 2023 (rispetto ai precedenti 70 $/barile) per riflettere i rischi di ritardi nella ripresa economica post-pandemica e di un periodo prolungato di debolezza nella domanda energetica, nonché la possibile accelerazione della transizione energetica in funzione delle politiche fiscali adottate dai governi per ricostruire l’economia su basi più sostenibili.