SIT – Heating e Water Metering sostengono ancora la crescita nel 1H22, outlook incerto ma backlog solido

I risultati dei primi sei mesi del 2022 evidenziano il proseguimento del trend positivo della divisione Heating e la forte crescita del Water Metering, che hanno più che compensato l’atteso calo nello Smart Gas Metering accentuato dallo shortage di alcuni componenti e dalla bassa penetrazione nei mercati esteri. Buona tenuta della marginalità, penalizzata dall’aumento dei costi di trasporto e logistica, mentre l’inflazione di materie prime ed energia è stata compensata dall’incremento dei prezzi di vendita. Il debito è aumentato soprattutto per effetto dell’incremento del magazzino, in linea alla strategia di procurement per mitigare la mancanza di componenti. Per quanto riguarda l’outlook 2022, il management sottolinea come il portafoglio ordini rimanga solido, pur in uno scenario congiunturale caratterizzato da incertezza che riduce la visibilità sui prossimi mesi.

“I risultati del primo semestre 2022 confermano il trend di crescita che il Gruppo si è dato nonostante il perdurare di un momento storico di grande incertezza” ha dichiarato Federico de’Stefani, Presidente e Amministratore delegato di SIT.

“In particolare, la divisione core di SIT, l’Heating, ha mostrato un secondo trimestre ancora più forte e capace di reagire alle tensioni della supply chain, così come la divisione Water Metering ha mantenuto tassi di incremento molto elevati”.

I ricavi sono cresciuti del 2,3% a 194,7 milioni grazie all’aumento dei prezzi di vendita (+16,8 milioni) e all’effetto positivo dei cambi (+4,2 milioni) che hanno più che compensato la diminuzione dei volumi (-16,6 milioni).

L’Ebitda è diminuito del 17,5% a 23,8 milioni, mentre l’utile netto è aumentato del 49,4% a 14,2 milioni rispetto ai 9,5 milioni del primo semestre 2021 che includeva l’impatto positivo di un provento fiscale straordinario di 1,8 milioni derivante dal Patent Box.

Nel primo semestre 2022 il gruppo ha registrato proventi finanziari netti per 6,3 milioni per l’effetto positivo derivante dalla variazione di fair value dei warrant emessi dalla società, avente un impatto di 8,1 milioni. Gli oneri finanziari netti adjusted sono pari a 1,8 milioni, rispetto ai 2,2 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti l’utile netto adjusted del primo semestre 2022 è pari a 6,2 milioni contro i 10,5 milioni del primo semestre 2021.

La Divisione Heating

Le vendite della Divisione Heating, core business del Gruppo, sono aumentate del 9,1% a 157,8 milioni (+6,1% a cambi costanti). Nel secondo trimestre le vendite della divisione hanno registrato un +10,2% a 81,8 milioni (+6,3% a cambi costanti).

A livello geografico, le vendite in Italia hanno segnato un +4,2% a 29,9 milioni, grazie alla forte domanda nel settore del Catering, cresciuto dell’80% (+1,5 milioni), e all’andamento nel Direct Heating che ha segnato un incremento del 15% (+0,5 milioni) grazie a stufe a pellet e space heater. Il Central Heating, invece, ha segnato un -3,6% (-0,7 milioni) soprattutto per ritardi nei ventilatori e nell’elettronica.

L’Europa (esclusa l’Italia) ha registrato un -1,4% a 67,6 milioni, con la Turchia (primo mercato di spedizione con il 9,7% delle vendite divisionali) in calo dell’8,7% nel segmento Centrale Heating e l’UK (6% delle vendite divisionali) del -22,5% nel Central Heating – Flues e Controlli meccanici – per ritardi di consegna ai clienti di componenti da parte di altri fornitori. Continua il trend positivo dell’Europa centrale con un incremento del 15% grazie all’introduzione di nuovi prodotti.

Le vendite in America sono aumentate del 27,7% a 42 milioni (+17,4% a cambi costanti), grazie al +25% nei Caminetti, mentre le applicazioni Storage Water Heating sono cresciute del 14,2% e quelle Central Heating del 60%.

Infine, l’area Asia/Pacifico ha segnato un +25,9% a 18,3 milioni, con un +15,9% in Cina (6,9% della divisione) per la ripresa del mercato retail nel Central Heating e un +18,9% in Australia.

Per quanto riguarda le principali famiglie di prodotti, si segnala l’incremento dei Controlli meccanici (+8,9%), dei Controlli elettronici (+25,5%) e dei Ventilatori (+2,6%) famiglia quest’ultima che ha ripreso la regolarità della produzione dopo le difficoltà di approvvigionamento registrate del primo trimestre.

La Divisione Metering

Le vendite della divisione Metering hanno subito una riduzione del 20,9% a 34,1 milioni (-19,7% a 17,6 milioni nel 2Q22), per la prevista diminuzione dello Smart Gas Metering, accentuata dalla mancanza di disponibilità di alcuni componenti nel mercato domestico e dal non ancora incisivo fatturato realizzato sui mercati esteri.

Nel dettaglio, il settore Smar Gas Metering ha segnato un -34,7% a 21,7 milioni, con le vendite in Italia pari al 92,8% del totale e quelle all’estero (7,2% del totale) realizzate in Grecia, Europa centrale, UK e India.

Le vendite nel Water Metering, invece, sono cresciute del 25,2% a 12,5 milioni a conferma dell’efficacia della strategia di valorizzazione e salvaguardia della risorsa acqua, tramite tecnologie avanzate e nuove soluzioni. Le vendite sono state realizzate in Portogallo per il 23,9%, Spagna per il 28,4%, resto dell’Europa per il 34,9%, America e Asia per rispettivamente il 6,8% e 5,9%.

Margini e cash flow

A livello di margini, l’Ebitda è diminuito del 17,2% a 23,8 milioni (-33,8% a 9,2 milioni nel 2Q22), con una redditività al 12,2% (15,2% nel 1H21).

L’impatto dei volumi è stato negativo per 4,7 milioni mentre il contributo netto dei prezzi è positivo per 4,1 milioni, essendo il gruppo riuscito a trasferire al mercato l’incremento dei costi di componenti e materie prime registrata nel periodo.

I costi operativi sono aumentati di 6,7 milioni soprattutto per l’impatto dei costi di logistica e trasporto (segnando una crescita per circa 3 milioni) e gli incrementi dei costi in R&D e produttivi, mentre l’impatto dei cambi è positivo per 1,8 milioni.

Il cash flow operativo risulta negativo per 9,9 milioni (positivo per 6,2 milioni nel 1H21), dopo Capex per 11,7 milioni (8 milioni nel 1H21) e riflettendo l’assorbimento di cassa dovuto all’incremento del capitale circolante, cresciuto nel periodo di 22,7 milioni.

Di questi, 26,3 milioni sono legati all’aumento del magazzino, complice la stagionalità del business nella divisione Heating e la strategia di procurement messa in atto dalla società per l’approvvigionamento di componenti volta a mitigare l’impatto degli shortage, costituendo, ove possibile, uno stock di sicurezza per garantire le forniture ai clienti.

Di conseguenza, l’indebitamento finanziario netto è salito a 123 milioni dai 107 milioni al 31 dicembre 2021 e da 121 milioni al 30 giugno 2021, con un rapporto Net Debt/Ebitda a 2,7x da 2,1x a fine 2021.

L’outlook 2022

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società ha aggiornato il proprio outlook per includere l’aumento dell’incertezza sui mercati, con un backlog che rimane positivo ma con una visibilità limitata a causa del peggioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico.

Le stime per l’esercizio 2022, tenuto conto della situazione ad oggi prevedibile, indicano a livello consolidato una crescita delle vendite tra il 3% e il 5% rispetto al 2021 (+4-5% la precedente indicazione), confermando l’obiettivo di 400 milioni di ricavi.

Alla luce della persistente instabilità dei mercati di approvvigionamento nonché delle dinamiche dei costi logistici ed energetici il gruppo prevede che la marginalità (Ebitda margin) potrà attestarsi tra il 12% e il 13% (intorno al 13% la precedente indicazione, 13,5% nel 2021).

In tale contesto, SIT intende confermare una politica di approvvigionamento indipendente dai programmi di produzione, tesa a garantire il livello di servizio ai clienti in linea alla domanda del mercato.

La società continuerà inoltre ad aggiustare i prezzi di vendita per compensare l’incremento dei costi di materiali ed energia salvaguardando la redditività, che dovrebbe beneficiare inoltre del ramp up dell’impianto in Tunisia e del crescente peso del Water Metering sul fatturato totale.

Per il 2022, il consensus raccolto da Bloomberg prevede ricavi in crescita del 4,2% a 396 milioni e un Ebitda pari a 50,25 milioni, con una marginalità al 12,7%.