ICF – Crescita a doppia cifra e miglioramento dei margini nei 9M22

I risultati dei primi nove mesi 2022 hanno evidenziato un trend di crescita a doppia cifra, grazie all’effetto dell’incremento dei volumi e all’aumento dei prezzi di vendita in risposta ai fenomeni inflattivi. Il Gruppo beneficia inoltre della diversificazione settoriale dei propri mercati di sbocco, con le performance positive dei segmenti del Packaging, della calzatura tecnica sportiva e di alta gamma e della pelletteria lusso che hanno più che compensato la contrazione del settore automotive. Il tutto accompagnato da un progressivo miglioramento della marginalità che consente di prevedere un Ebitda in crescita anche per l’intero 2022. L’indebitamento finanziario netto dovrebbe inoltre beneficiare della contrazione del circolante che stagionalmente si manifesta nell’ultima parte dell’anno. L’esposizione a trend di mercato previsti in crescita, unitamente al lancio di nuovi prodotti sostenibili, dovrebbe continuare a sostenere l’espansione della top-line, mentre a partire dal 2023 i margini beneficeranno di minori costi energetici grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico.

Modello di business

Industrie Chimiche Forestali è una società fondata nel 1918 e tra i principali operatori mondiali nella progettazione, produzione e commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico principalmente per i seguenti mercati: automobilistico, calzaturiero, della pelletteria, del mobile imbottito, dell’imballaggio flessibile e industriale.

Il Gruppo effettua la propria produzione esclusivamente nello stabilimento di Marcallo con Casone, ed è presente sia a livello nazionale che internazionale attraverso la società controllata Forestali de Mexico S.A., che commercializza i prodotti sul mercato messicano.

ICF, attraverso i marchi Industrie Chimiche Forestali, ABC e Durabond a cui si è aggiunto a luglio del 2021Morel, produce due tipologie di prodotti: adesivi per il settore calzaturiero e della pelletteria, oltre che per il settore automobilistico e dell’imballaggio flessibile; tessuti, anch’essi per il settore calzaturiero e della pelletteria.

L’attività produttiva viene svolta tramite due distinte divisioni:

  • Divisione ICF, per l’industria calzaturiera, per i settori della pelletteria e del mobile imbottito;
  • Divisione ABC, che produce adesivi per l’industria automobilistica, dell’imballaggio flessibile e industriale.

Forestali agisce inoltre come contract manufacturer nella produzione per grandi player internazionali.

ICF ha saputo guadagnare progressivamente quote di mercato facendo leva su un posizionamento di nicchia che esalta il meglio tra delle grandi multinazionali e dei piccoli competitor locali. Da una parte, infatti, l’azienda dispone di un più alto grado di flessibilità rispetto ai player globali di grandi dimensioni che consente di realizzare prodotti ‘tailor-made’.

Dall’altro, la società rappresenta un partner certificato e affidabile nel rispetto degli standard qualitativi e delle norme sui temi ambientali, la cui compliance risulta più difficoltosa per piccole realtà locali.

Infine, ICF considera l’M&A come parte integrante della propria strategia per confermare la propria leadership nei mercati di riferimento e un’opportunità per partecipare al consolidamento del settore, mantenendo un’ottica di diversificazione del business e con l’obiettivo di sfruttare sinergie commerciali e industriali.

Ultimi avvenimenti

La società prosegue le attività di Ricerca e Sviluppo, in coerenza con la policy di sostenibilità che hanno consentito fra l’altro il lancio di RICICLI, la nuova linea di prodotti tessili ecosostenibili per il settore luxury & fashion, composta dal 68% da fibre naturali, quali cotone e poliestere entrambe certificate GRS, e che vanta una percentuale complessiva di materiale riciclato del 31%.

In particolare, la linea Ricicli, a marchio registrato, verrà impiegata per lo sviluppo di puntali, rinforzi e contrafforti elastici per le calzature di lusso. L’unicità del prodotto è rappresentata dall’utilizzo di polveri naturali riciclate, derivanti da fonti naturali; inoltre, la nuova linea di tessuti permetterà la riduzione dell’utilizzo di materie chimiche ed incentiverà l’economia circolare attraverso il riutilizzo dei materiali di scarto.

Infine, è stata completata la realizzazione dell’impianto fotovoltaico per una potenza complessiva di 357 KWP, in grado di soddisfare il 30% del fabbisogno energetico della produzione, abbattendo l’impatto ambientale (equivalenti a 75 TEP e 163 tonnellate di CO2 all’anno) e riducendo i costi per le spese energetiche nel 2023.

Alla luce dei vantaggi derivanti dall’implementazione del progetto green, il Management sta valutando di espandere la copertura del campo fotovoltaico anche ad altre zone del sito industriale.

Sempre in tema di sostenibilità, ICF ha installato un impianto Plate Chiller, refrigeratore all’avanguardia a supporto dell’ottimizzazione produttiva e al contenimento dell’impatto ambientale dello stabilimento di Marcallo con Casone. Tale progetto incrementerà notevolmente l’efficienza, riducendo l’impatto ambientale della produzione, con un risparmio di 700 Kwh per giorno lavorativo e una riduzione di oltre 100 ton di CO2 all’anno.

I primi nove mesi del 2022

ICF ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi in crescita del 19% a 65,7 milioni, con un contributo positivo derivante sia dalla dinamica dei prezzi, in risposta al fenomeno inflattivo, che dalla crescita dei volumi, in particolare per i segmenti del Packaging, della calzatura tecnica sportiva e di alta gamma e della pelletteria lusso. In significativo aumento anche le vendite della linea a marchio Morel. Ancora in contrazione i volumi Automotive.

L’Ebitda è aumentato del 12% a 4,8 milioni, con una marginalità che, nonostante il significativo aumento dei costi energetici superiore a 1 milione e delle materie prime registrato nell’anno, si attesta al 7,3%, di poco inferiore rispetto al 7,8% dei 9 mesi del 2021.

Il gap di Ebitda margin si è creato quasi integralmente nel primo trimestre cui è seguito il recupero. Nel singolo terzo trimestre, l’Ebitda è leggermente cresciuto in valore assoluto (da 1 a 1,3 milioni) nonostante all’inflazione delle materie prime si sia sommato lo shock sui costi di energia.

Stato patrimoniale

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 è pari a 12,3 milioni sostanzialmente in linea ai 12,1 milioni al 30 giugno 2022 e in aumento rispetto ai 7,4 milioni al 31 dicembre 2021.

Tale incremento è riconducibile principalmente all’aumento del capitale circolante netto per circa 6,8 milioni in conseguenza dell’aumento del volume d’affari e dell’incremento delle scorte di magazzino per mitigare le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime.

L’aumento del magazzino è stato determinato anche dal forte incremento dei prezzi delle materie prime, che hanno contribuito a far lievitare il valore medio delle rimanenze sia di materie prime che di prodotti finiti.

L’incremento dell’indebitamento finanziario netto è inoltre determinato per 1,6 milioni da elementi differenti dalla gestione operativa, e in particolare circa 1 milione per il pagamento di dividendi, 0,3 milioni per l’attuazione del programma di buy back e 0,3 milioni per il pagamento della quota residua connessa all’acquisto del ramo d’azienda “Morel”.

Ratio

L’analisi dei principali indicatori di bilancio evidenzia la solida struttura finanziaria della società, grazie alla capacità di generare cassa che ha portato negli ultimi 10 anni a un cash flow cumulato di oltre 40 milioni.

Il Gruppo presenta un livello di debito molto contenuto, con un rapporto Net Debt/Equity 2021 in area 0,1x, atteso rimanere sostanzialmente stabile a 0,12x nel 2022 (fonte Alantra).

Il rapporto Net Debt/Ebitda nel 2021 è salito a 1,40x da 0,4x nel 2020, complice l’aumento dell’indebitamento anche per effetto dei citati problemi a livello di supply chain e la contestuale pressione sui margini esercitata dall’inflazione dei costi.

Tale rapporto è comunque previsto in miglioramento (a 1,30x nel 2022 secondo le stime di Alantra), con il management che si attende una diminuzione dell’indebitamento nel quarto trimestre con la contrazione del circolante che stagionalmente si manifesta nell’ultima parte dell’anno.

Outlook

Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, prosegue il positivo andamento economico già manifestatosi nelle attività del settore manifatturiero e del packaging, mentre si mantiene debole la domanda del settore automotive in linea con quanto avvenuto nel primo semestre del 2022.

La situazione di grande incertezza causata dal perdurare della guerra in Ucraina, unitamente all’incremento dei costi delle utilities, hanno determinato un rallentamento della domanda nell’economia dell’Unione Europea, che ha portato anche ad una stabilizzazione dei costi delle materie prime.

Il management ritiene che i risultati raggiunti nei primi 9 mesi incoraggiano a prevedere un Ebitda in crescita anche per i 12 mesi 2022, accompagnati da un miglioramento dell’indebitamento con la contrazione del circolante che stagionalmente si manifesta nell’ultima parte dell’anno.

Nel suo ultimo studio del 15 novembre 2022, Alantra ha alzato le stime sui ricavi per quest’anno di circa il 2%, dopo averle già migliorate a settembre in occasione della diffusione della semestrale, sottolineando come la diversificazione settoriale dovrebbe continuare ad aiutare ICF a intercettare i trend di crescita in diversi mercati di sbocco.

Nel dettaglio, per il 2022 i ricavi sono stimati in crescita del 13,9% a 86,2 milioni, con un Ebitda margin in aumento al 7,8% (6,9% nel 2021) che implica una redditività superiore al 9% nel quarto trimestre.

Nel prossimo triennio, i ricavi sono previsti in crescita a un Cagr del 5,1% sfiorando gli 88 milioni nel 2024, accompagnati da un progressivo miglioramento della marginalità che dovrebbe toccare il 13,6% nel 2024.

In valore assoluto, l’Ebitda è atteso in aumento a un tasso medio annuo del 31,8%, salendo a 6,7 milioni quest’anno dai 5,2 milioni dello scorso esercizio, per poi raggiungere circa 12 milioni nel 2024.

Borsa

Da inizio anno, le azioni ICF hanno perso circa l’11%, facendo comunque meglio del -19% registrato dal Ftse Italia Growth.

L’azienda presenta le caratteristiche di una società con una solida gestione manageriale che opera in settori ciclici, con una crescita costante in area mid single digit nell’ultimo decennio guidata principalmente dalla diversificazione settoriale e geografica del business che ha consentito di raddoppiare il fatturato dal 2009, anno in cui Guido Cami è stato nominato Ceo.

Il Gruppo vanta oltre 100 anni di storia in cui ha fatto della capacità di innovare uno dei punti chiave per il progressivo guadagno di quote di mercato, oltre ad aver un focus sulla sostenibilità che garantisce un chiaro vantaggio competitivo in vista delle sempre più stringenti normative dell’industria chimica.

Nel suo ultimo studio, Alantra ha confermato la raccomandazione ‘buy’ sul titolo e il target price a 7,5 euro, pari a un potenziale upside di circa il 34% rispetto alle quotazioni attuali.

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