Intesa SP – L’attuazione del Piano 2022-25 procede a pieno ritmo, payout ratio cash al 70% per ogni anno di piano

L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023, a seguito delle attese di:
• una crescita dei ricavi:
– ulteriore aumento degli interessi netti;
– ripresa delle commissioni (modello di business ben diversificato);
– crescita del risultato dell’attività assicurativa trainato dal ramo danni;
– ripresa degli utili da trading;
• una diminuzione dei costi:
– benefici aggiuntivi derivanti dalla tecnologia (es., accelerazione/aumento della
razionalizzazione delle filiali, ottimizzazione di IT/processi);
– uscite volontarie già concordate;
– allentamento dell’inflazione;
• basso costo del rischio:
– basso ammontare di crediti deteriorati;
– overlay;
– deduzione dal capitale volontaria riguardante il calendar provisioning effettuata nel secondo trimestre 2023 (circa 0,4 miliardi di beneficio addizionale attesi per l’utile netto nel
biennio 2024-2025 rispetto alle previsioni del Piano di Impresa);
• minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario;
– nessun contributo al fondo di risoluzione dal 2024;
– minore/nessun contributo al fondo di garanzia dei depositi dal 2025.

Banca Intesa prevede una forte distribuzione di valore:
– payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa;
– l’odierno Cda ha previsto come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2023 un ammontare non inferiore a 2,45 miliardi e la delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 3 novembre prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2023, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2023 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2023;
– eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno.

Attesa una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime –
confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – pari nel 2025 a oltre il 14,5% ante Basilea 4, a oltre il 14% post Basilea 4 e a oltre il 15% post Basilea 4 includendo l’assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione.