Attesa partenza sotto la parità per le principali borse europee con l’attenzione che resta su banche centrali e agenda macroeconomica.
Chiusura ieri negativa a Wall Street con il Nasdaq che ha ceduto lo 0,8%, lo S&P500 lo 0,5% e il Dow Jones lo 0,1%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -1,3%, ancora peggio Hong Kong (-2,1%) e Shanghai (-1,7%).
Gli investitori stanno rivalutando le possibilità che la Federal Reserve taglierà in maniera consistente i tassi il prossimo anno, con alcuni operatori che temono che le aspettative su un importante allentamento della politica monetaria siano troppo ottimistiche.
I mercati scontano comunque al momento riduzioni del costo del denaro per quasi 125 punti base fino alla riunione della Fed di dicembre del prossimo anno.
Sempre in tema banche centrali, la Reserve Bank australiana ha lasciato, come da attese, il tasso di riferimento al 4,35%, con un atteggiamento accomodante, spingendo gli operatori a ridurre le scommesse su un aumento dei tassi.
Sul fronte macroeconomico, a novembre l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 2,6% annuo, rallentando oltre il consensus (+3,0%) rispetto al dato di ottobre (+3,2%), rivisto da (+3,3%). Un dato che contribuisce a sostenere l’ipotesi della Banca del Giappone secondo cui le pressioni sui prezzi si stiano allentando.
Il dato finale di novembre del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è attestato a 50,8 punti, al di sotto dei 51,7 del dato preliminare.
Occhi in mattinata su una serie di dati Pmi composito e servizi di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito, sui prezzi alla produzione di ottobre dell’Eurozona e, nel pomeriggio, sui PMI servizi e composito di novembre (finale) degli Usa.