Amplifon – Utile netto a 165,8 mln (-9,5%) nel 2023, stima ricavi in crescita high single digit ed Ebitda margin sopra al 24,6% nel 2024

Nel 2023 i ricavi consolidati sono stati pari a 2,26 miliardi, in crescita del 10,2% a cambi costanti e del 6,7% a cambi correnti rispetto al 2022.

La performance, spiega una nota, “è stata trainata da un’eccellente crescita organica, pari all’8,0%, superiore al mercato di riferimento, e dalle acquisizioni per il 2,2%, principalmente in Francia, Germania, Cina e Nord America. La crescita organica, nonostante il persistere di un mercato europeo più debole rispetto alle aspettative, è stata sostenuta dall’incremento di quote di mercato e dal positivo sviluppo delle azioni di pricing”.

“L’impatto del cambio è stato negativo per il 3,5% per il deprezzamento del dollaro australiano, del dollaro neozelandese e, soprattutto, del peso argentino (svalutato a fine anno) nei confronti dell’euro nel corso del periodo. La performance è stata principalmente influenzata, rispetto a quanto precedentemente comunicato, dal deterioramento dei tassi di cambio a fine anno rispetto alle stime utilizzate in sede previsionale (con impatto negativo nell’ordine dei 15-20 milioni)”.

L’EBITDA su base ricorrente è stato pari a 541,6 milioni, in crescita del 3,1%. Il margine sui ricavi su base ricorrente è stato pari al 24%, in riduzione di 80 punti base rispetto al livello record del 2022, “per effetto dei forti investimenti principalmente nel personale specializzato di negozio (audioprotesisti) per sostenere il percorso di crescita futura e della minore leva operativa dell’area EMEA a causa di un mercato più debole rispetto alle attese”.

L’EBITDA as reported si è attestato a 526,8 milioni, “dopo costi non ricorrenti pari al 14,7 milioni principalmente riconducibili all’applicazione del principio contabile IFRS 2 a seguito del piano di assegnazione di azioni comunicato il 5 gennaio 2023”.
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L’EBIT è stato pari a 274 milioni su base ricorrente, rispetto a 285,3 milioni registrati nel 2022, con un’incidenza sui ricavi pari al 12,1%. Tale andamento “è attribuibile ai maggiori ammortamenti relativi ai forti investimenti per l’espansione del network, l’innovazione e la trasformazione digitale”. L’EBIT as reported è stato pari a 259,2 milioni.

L’utile netto su base ricorrente è stato pari a 165,8 milioni, in riduzione del 9,5% rispetto a 183,3 milioni registrati nel 2022 “a seguito dei maggiori ammortamenti e dell’incremento degli oneri finanziari”.

Quest’ultimo, pari a 14,5 milioni, “è principalmente attribuibile all’aumento dei tassi di interesse (nonostante la maggior parte del debito a medio lungo termine sia a tasso fisso), all’aumento degli oneri derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16 relativamente alle spese di affitto del network e all’effetto negativo dell’Inflation Accounting sulla consociata
argentina”.

Il risultato netto as reported, che riflette gli oneri non ricorrenti di cui sopra per 10,7 milioni, è stato di 155,1 milioni, con un tax rate che si è attestato al 26,1%, in riduzione di 60 punti base rispetto al 2022. L’utile netto per azione rettificato (EPS adjusted) si è attestato a 91,3 centesimi di euro, in diminuzione del 6,6% rispetto ai 97,7 centesimi di euro riportati nel 2022.

Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 852,1 milioni, rispetto a 830 milioni al 31 dicembre 2022, con leva finanziaria in diminuzione a 1,50x rispetto a 1,52x al 31 dicembre 2022.

Il CdA proporrà all’assemblea degli azionisti, convocata per il prossimo 24 aprile, la distribuzione di un dividendo pari a 0,29 euro per azione, con stacco della cedola il 20 maggio e pagamento dal 22 maggio.

Per il 2024, Amplifon stima ricavi consolidati in crescita high-single digit a cambi costanti, “sostenuti da incremento delle quote di mercato e da acquisizioni bolt-on, con un contributo di queste ultime alla crescita per almeno il 2%”; un margine EBITDA su base ricorrente superiore al 24,6% “anche grazie alle azioni di miglioramento della produttività avviate nella seconda parte del 2023 e di cui il gruppo beneficerà già a partire dal primo trimestre”.

Nel medio termine, la società “rimane estremamente positiva circa le proprie prospettive per uno sviluppo profittevole e sostenibile grazie ai fondamentali del mercato hearing care e all’ancora più forte posizionamento competitivo”.