Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno dello 0,5% e al di sopra dell’omologo europeo (0,0%), risentendo solo in parte del rallentamento del comparto bancario (-0,6%) e muovendosi in controtendenza rispetto al Ftse Mib (-0,4%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che dovrebbe essere ratificato nelle prossime settimane.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
La frenata del settore creditizio ha impattato marginalmente anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib continuano gli acquisti su Azimut (+2,6%), che investirà 7 miliardi in asset ESG e che ha fatto il proprio ingresso nel mercato americano degli investimenti alternativi. Denaro su Banca Generali (+1,2%) sul Mid Cap.
Tiene Exor (+0,2%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap nuovo stop per Banca Ifis (-0,8%), che presenterà il nuovo piano industriale a gennaio 2020. Frenano Cerved (-1,2%), che lavora per valorizzare il credit management, e doValue (-4,4%), il cui cda ha approvato l’aggiornamento del piano al 2022.
Acquisti su illimity (+0,9%), la cui trimestrale ha messo in luce una crescita degli impieghi e il cui Ceo Corrado Passera in un’intervista ha affermato che nel prossimo trimestre il break-even è alla portata.
Tra le Small Cap proseguono le vendite su Banca Intermobiliare (-1,6%), che nei primi nove mesi ha evidenziato una riduzione del deficit.