Credem – Risultato operativo a 572,6 mln (+24,2% a/a) nel 2022, il dividendo sale a 0,33 euro

I risultati preliminari del gruppo Credem evidenziano a fine dicembre 2022 un margine di intermediazione pari a 1.472,9 milioni, in crescita del 10,2% a/a.

All’interno dell’aggregato, il margine finanziario sale del 33,5% a 662,7 milioni, mentre imargine da servizi si attesta a 810,2 milioni (3,6% a/a). Più in dettaglio le commissioni nette ammontano scendono del 4,6% a 664,2 milioni, di cui 426,6 milioni di commissioni da gestione e intermediazione (10,9% a/a) e 237,6 milioni di commissioni a servizi bancari (+9,4% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati flette del 2% a 52,9 milioni e il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si attesta a 64,8 milioni (0,8% a/a).

costi operativi aumentano del 2,5% a 802 milioni, al cui interno le spese amministrative assommano a238,6 milioni (+2,9% a/a), mentre le spese relative al personale sono pari a563,4 milioni (+2,3% a/a)Il cost/income si attesta a 54,5% rispetto al 58,5% del 2021.
Il risultato lordo di gestione si incrementa del 21,1% 670,9 milioni e irisultato operativo aumenta del 24,2% a 572,6 milioni.
Gli accantonamenti per rischi e oneri sono pari a 11,3 milioni rispetto a 7,5 milioni nel 2021. Le rettifiche nette di valore su crediti si attestano a 49,1 milioni (+55,9% rispetto
a fine 2021)
. Il Gruppo registra un costo del credito pari a 15 bps.
Il saldo delle componenti straordinarie è pari a –50,6 milioni (di segno positivo per 44,3 milioni a fine 2021) e include, tra l’altro, 61,2 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributo ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà.
L’utile netto consolidato segna un progresso del 23,4% a317milioni, senza considerare l’apporto contabile dell’acquisizione della Cassa di Risparmio di Cento (badwill) che aveva positivamente influenzato per 95,6 milioni il risultato del 2021 (352,4 milioni). Considerando invece tale posta nel 2021, l’utile netto consolidato è in calo del 10% a/a.
Il ROTE è pari a11,5% e il ROE si attesta a 9,8%.
La raccolta complessiva da clientela a fine 2022 si esprime in 87.084 milioni rispetto a 90.341 milioni nel 2021 (3,6% a/a). La raccolta complessiva ammonta a 101.946 milioni (2,8% a/a): in particolare, la raccolta diretta da clientela raggiunge 36.330 milioni (+5,1% a/a) e la raccolta diretta complessiva è pari a 39.771 milioni (+7,2% a/a).
Gli impieghi a clientela aumentano del 4% a/a (rispetto al sistema +1,1% nello stesso periodo) e si attestano a 34.483 milioni, con costante attenzione alla qualità del
portafoglio.
Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari a 0,23% (rispetto a 0,31% a fine 2021) dato significativamente inferiore alla media di sistema pari a 0,92%.
Le sofferenze lorde sono pari a 320,7 milioni e la percentuale di copertura è del 75,7% (74,4% a fine anno 2021). Il rapporto tra crediti problematici totali lordi e impieghi lordi (NPL Ratio) si attesta al 2,1% (2,43% a fine dicembre 2021) a fronte di una media delle banche significative italiane di 3,12%, e 2,29% della media UE.
Il CET1 ratio calcolato su Credemholding è pari a 13,72%, ai massimi livelli del sistema con oltre 1 miliardo di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza; il CET1 Ratio minimo (SREP) assegnato al Gruppo per il 2023 è pari a 7,56%, tra i più bassi tra le banche italiane vigilate da BCE. Il Tier 1 capital ratio è pari al 14,03% e il Total capital ratio è pari al 16,65%.
I risultati esposti confermano la solidità patrimoniale e la qualità dell’attivo che, unitamente all’elevata redditività raggiunta, consentono di prevedere la distribuzione di un dividendo di 0,33 euro per azione (+10% rispetto al 2021), per un monte dividendi complessivo pari a 112,3 milioni, per una cedola di circa il 4,18% della valutazione corrente del titolo.