Utility – Settore a -1,7%, in evidenza Terna (+2,3%) e A2A (+2%)

Il Ftse Italia Servizi Pubblici nel 2018 ha registrato un calo dell’1,7%, performance migliore del Ftse Mib (-16,1%) ma lievemente peggiore del corrispondente indice europeo, l’Euro Stoxx Utilities, in flessione dello 0,6 per cento.

Tra le Big del comparto in luce Terna (+2,3%). Il gruppo guidato da Luigi Ferraris ha presentato il piano di sviluppo 2018, che prevede investimenti per oltre 12 miliardi sulla rete elettrica nazionale, in aumento rispetto ai 7,8 miliardi del precedente decennale presentato nel 2017.

Nel corso dell’anno la società ha lanciato le sue prime linee di credito legate agli indici di sostenibilità. Tra le altre si ricorda l’accordo modificativo dell’ESG linked Revolving Credit Facility di back-up stipulata lo scorso 24 settembre, al fine di incrementare l’ammontare complessivo della linea di 900 milioni a 1,15 miliardi.

Anno positivo anche per A2A (+2%). Il gruppo guidato da Luca Valerio Camerano, insieme a Lario Reti Holding, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria su 26.264.874 azioni ordinarie di Acsm Agam, pari al 13,31% del capitale della società lariano-brianzola. Tenuto conto delle azioni portate in adesione all’obbligo di acquisto, di quelle complessivamente portate in adesione all’offerta e di quelle già direttamente detenute congiuntamente ai comuni di Como, Monza, Sondrio e Varese, A2A e Lario Reti Holding sono venuti a detenere complessivamente circa il 95,43% del capitale sociale di Acsm Agam.

Si ricorda che lo scorso 13 dicembre, al fine di ripristinare il flottante di Acsm-Agam a seguito dell’offerta pubblica di acquisto, gli offerenti hanno ceduto 10.717.426 azioni  Acsm-Agam, rappresentanti il 5,43% del capitale, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali all’estero.

Tra i titoli a media capitalizzazione svetta Erg (+9,4%) che è definitivamente uscita dal mondo Oil con la cessione di TotalErg, perfezionata lo scorso 10 gennaio.

La società ha avviato un programma di diversificazione tecnologica nella produzione da fonti rinnovabili, entrando nel settore fotovoltaico con l’acquisto del 100% di ForVei (capacità totale installata di 89 MW), e siglando con Quercus Italian Solar Fund un accordo per la costituzione della NewCo ERG Q Solar1, partecipata al 60% da Erg e al 40% da Quercus Italian Solar Fund, focalizzata sull’acquisizione di impianti solari di piccola taglia.

La società ha inoltre consolidato la propria presenza nel comparto eolico soprattutto in Regno Unito, Francia e Germania. Al riguardo si ricorda che la settimana scorsa Erg, attraverso la controllata Windpark Linda, ha sottoscritto un contratto ventennale di project finance non recourse da 24 milioni per la costruzione del parco eolico Linda in Germania, con una capacità totale installata di 21,6 MW.

Bene anche Falck Renewables (+8,1%), che lo scorso 15 maggio è approdata al FTSE Italia Mid Cap dal paniere FTSE Italia Small Cap.

Lo scorso 12 dicembre la società ha aggiornato il piano industriale al 2021, rivedendo al rialzo i principali target, tra cui capacità installata (1.430 MW, +4% rispetto al piano precedente) , risultati operativi, con (Ebitda a 213 milioni nel 2021, +2,4% sul dato precedente) e utile netto a 34 milioni, al netto della quota di competenza dei terzi (+33% sulle precedenti stime). Il management ha poi proposto un dividendo di 6,3 centesimi di euro a valere sul risultato dell’esercizio 2018, aumentato dell’8,6% rispetto al precedente target.

La società ha inoltre consolidato la propria posizione negli USA, oltre che in Francia e Spagna. Si ricordano, tra gli altri, l’accordo con Siemens Gamesa Renewable Energy per la fornitura di turbine eoliche in Spagna e l’accordo preliminare con Glennmont Clean Energy Coöperatief, per l’acquisizione del 100% delle società titolari di un portafoglio di 5 parchi eolici in esercizio in Francia.

In negativo ma meglio del settore, Hera (-8,5%) che ha vinto l’Oscar di Bilancio 2018 per la categoria “Medie imprese quotate nei segmenti Ftse MIB e Ftse Italia MID CAP” e, per la prima volta, la menzione speciale nella nuova categoria “Innovazione nel reporting”.

La multiutility bolognese inoltre si è distinta per l’attenzione all’economia circolare. Si ricorda tra gli altri l‘accordo con Eni finalizzato a trasformare l’olio vegetale esausto in biocarburante per alimentare i mezzi aziendali della raccolta rifiuti di Hera. Non da ultimo l’accordo con Amadori per un intervento di efficienza energetica che permetterà di evitare ogni anno il consumo di circa 400 tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 900 tonnellate di CO2.

Le Small Cap hanno tutte riportato una performance annua in territorio negativo.

Ha tuttavia contenuto le perdite Edison (-0,3%), che lo scorso 17 ottobre ha concluso il periodo di adesione all’offerta pubblica d’acquisto obbligatoria totalitaria, attraverso la controllata Fenice, sul capitale di Zephyro. Operazione che ha portato al delisting di quest’ultima in data 23 ottobre.

La società, che sarebbe pronta a cedere l’unità oil&gas, per focalizzarsi sulla vendita al dettaglio e abbandonare così il segmento dei combustibili fossili, è l’unico importatore di GNL di lungo termine in Italia.

Si ricorda infatti che Edison ha costituito insieme a PIR (Petrolifera Italiana Rumena) la newco Depositi Italiani GNL (51% PIR e 49% Edison), che realizzerà a Ravenna il primo deposito costiero di GNL, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi fissati a livello europeo di riduzione della CO2 e all’abbattimento di altre emissioni e polveri. Il deposito, che richiederà un investimento di 100 milioni, entrerà in esercizio nel 2021.

Infine, si ricorda che Gruppo Waste italia è sospesa dalle negoziazioni dal mese di marzo. La società, ammessa dal Tribunale di Milano alla procedura di concordato preventivo, ha ottenuto l’omologazione dallo stesso Tribunale di Milano della proposta di concordato preventivo in continuità aziendale indiretta presentato dalla controllata Waste Italia, già approvato a larga maggioranza dai creditori.

Tale omologazione è un passaggio obbligato ai fini dell’esecuzione del provvedimento di revoca dalla quotazione delle azioni sul Mta disposto da Borsa Italiana.