Tecnologia (-2,1%) – Ancora in luce Tinexta (+8,9%) nell’ottava, bene Tim (+3,2%)

Nelle sedute dal 17 al 21 febbraio il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in ribasso del 2,1%, in linea con l’Euro Stoxx Tecnologia (-2,1%) ma sottoperfromando il Ftse Mib (-0,4%).

I mercati internazionali sono stati frenati ancora dai timori legati alla diffusione del coronavirus, nonostante le misure implementate dalla Cina per salvaguardare le aziende dagli effetti dell’epidemia. Intanto alcune società internazionali hanno lanciato l’allarme, preannunciando un rallentamento dei ricavi e degli utili a causa del virus.

Diffuse le minute della Fed e della Bce, che confermano le attuali linee di politica monetaria. Gli indici Pmi di febbraio dell’eurozona hanno superato le stime, al contrario di quelli americani.

Tornando al comparto tech e tlc di Piazza Affari, la big cap Stm cede il 2,3%, zavorrata dal warning di Apple che ha rivisto al ribasso le stime sui ricavi in scia alla chiusura dei suoi stabilimenti cinesi e al calo delle vendite nella prima economia asiatica, pari a circa il 20% del totale dell’azienda.

Pesano anche le indiscrezioni secondo cui l’amministrazione Trump starebbe valutando nuove restrizioni commerciali per limitare l’accesso delle aziende cinesi alla tecnologia americana per la produzione di microchip.

Stm ha inoltre annunciato una partnership con Tsmc per accelerare l’adozione di dispositivi a base di nitruro di gallio.

Positiva invece la tlc Telecom Italia (+3,2%), spinta dai rumors relativi all’interesse del fondo statunitense KKR per rilevare una quota di minoranza nella rete secondaria in rame e fibra di Tim.

Fra le mid cap prosegue il rally di Tinexta (+8,9%), dopo il +20,5% dell’ottava precedente innescato dai preconsuntivi 2019 e dal nuovo piano al 2022.

Sesa (-1,6%) ha stretto un accordo di distribuzione per il mercato italiano fra la controllata Computer Gross, capofila del settore VAD (Value Added Distribution), e la società di cybersecurity Fortinet.

Tra le aziende a minor capitalizzazione acquisti su Esprinet (+3,8%) e Tas (+3,7%), che ha completato il progetto di riorganizzazione delle controllate estere e ha annunciato un’operazione di riassetto proprietario con l’ingresso dell’investitore CLP

Bene Eurotech (+2,9%), premiata da Frost & Sullivan come leader tra i fornitori di piattaforme Iot per la Piattaforma di Integrazione IoT “Everyware Cloud (EC)”.

Poco mossa Cellularline (-0,3%), che ha presentato BECOME, la sua prima gamma di custodie ecosostenibili per smartphone, avviando così un percorso volto a limitare l’impronta ambientale dei suoi prodotti.

Stessa variazione per GPI (-0,3%) che si è aggiudicata una gara decennale per la fornitura al Prince Charles Hospital (Galles) del Riedl Phasys, sistema robotizzato progettato per la gestione dei farmaci in grandi strutture.

Retelit (-5,6%) ha annunciato l’acquisizione del 100% di Brennercom per 52 milioni e ha deliberato di redigere la dichiarazione di carattere non finanziario, cd. “Bilancio di Sostenibilità”, a partire dall’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Si segnala inoltre la partecipazione all’It Day 2020.

Acotel Group (-5,1%) ha approvato un accordo quadro per la capitalizzazione di AEM, condizione necessaria per l’implementazione del Mou già sottoscritto con Clama, Macla e PSC Partecipazioni, i cui termini sono stati prorogati.

Tiscali (-1,7%) ha firmato un term-sheet per l’acquisizione del 51% del Gruppo MistralPay.

Pesante Alkemy (-13,4%), il cui Ad Duccio Vitali ha incrementato la propria partecipazione al 9,75 per cento.

Infine, i risultati definitivi dell’opa su Gamenet Group hanno confermato i dati preliminari e la società verrà delistata il 26 febbraio.