Nel 2020 il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +11,1%, al di sopra del corrispondente europeo (+10,2%) e del Ftse Mib (-5,4%).
Anno complesso che ha risentito della pandemia da Covid-19. Le misure di lockdown adottate in molti Paesi del mondo nel tentativo di contenere la diffusione del virus hanno imposto un duro freno all’economica globale. Per favorire la ripresa la UE ha approvato il Recovery Fund, mentre gli Usa – dove alle elezioni presidenziali è stato eletto il democratico JoeBiden – si sono attivati per massicci pacchetti di stimolo. Dopo lunghi mesi di test clinici sono arrivati i primi vaccini anti Covid e a fine anno hanno avuto inizio le prime vaccinazioni.
Tornando al settore utility, tra le big, in testa Enel (+17%) il cui Cda ha dato il via libera per le procedure finalizzate alla cessione fino al 50% (l’intera partecipazione detenuta) di Open Fiber a Macquarie per 2,65 miliardi.
Il colosso elettrico crede fortemente nell’idrogeno verde quale risposta alla decarbonizzazione. In questo senso, il protocollo di intesa con Maire Tecnimont per favorire la produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi negli Stati Uniti.
La società guidata da Francesco Starace ha presentato unitamente al piano strategico 2021-2023 anche la vision al 2030, con una forte accelerazione verso la transizione energetica.
Bene anche Terna (+5%) che ha approvato il piano industriale 2021-2025 che prevede una forteaccelerazione degli investimenti in Italia a 8,9 miliardi per rafforzare il proprio ruolo centrale quale regista e abilitatore del sistema energetico nazionale.
Il gestore della rete elettrica nazionale ha confermato la strategia legata alla sostenibilità con nuove emissioni di obbligazionarie green. Tra le ultime, Terna ha sottoscritto un ESG linked Term Loan bilaterale da 200 milioni con Intesa Sanpaolo in qualità di OriginalLender e Sustainability Coordinator.
Segue Snam (-1,8%) che nel suo piano 2020-2024 ha destinato 6,7 miliardi alle infrastrutture energetiche regolate, con focus su sostituzioni in ottica hydrogen ready, digitalizzazione e decarbonizzazione.
Proprio l’idrogeno è un pilastro molto importante per la società guidata da Marco Alverà. In questo senso si ricordano ad esempio le partnership con A2A e la valdostana CVA, mentre oltre confine gli accordi di collaborazione con la britannica ITM Power e alcune società israeliane. Ancora, l’accordo con Blackstone per l’acquisto del 33% di Industrie De Nora.
Hera (-23,6%) a inizio anno ha approvato il piano industriale al 2023 che si sviluppa su 3 direttrici strategiche: crescita industriale, risk management ed economia circolare. Proprio su questo ultimo punto si segnalano le partnership con Eni, per trasformare gli oli vegetali esausti in biocarburante e per la gestione dei rifiuti industriali a Ravenna, e con Maire Tecnimont per il riciclo dei rifiuti plastici.
Inoltre, la società guidata da Stefano Venier è stata la prima multiutility italiana ad essere inclusa nel Dow Jones Sustainability Index.
Tra le mid, si è distinta Falck Renewables (+38,4%) che si è rafforzata negli Stati Uniti acquistando insieme ad Eni impianti e progetti eolici e solari. In Italia, invece, ha raggiunto il 100% di due SPV titolari di progetti solari in fase di sviluppo in Sicilia per complessivi 285 MW.
La società guidata da Toni Volpe ha collocato un prestito obbligazionario senior unsecured equity-linked green per 200 milioni scadenza 2025, divenuto convertibile a inizio dicembre, i cui proventi netti andranno a finanziare progetti rinnovabili nuovi o esistenti.
Acquisti anche su Erg (+21,7%) che, secondo fonti stampa, starebbe valutando una possibile cessione dei propri asset idroelettrici e a gas naturale, per una valorizzazione che potrebbe superare 1 miliardo, per accelerare i propri investimenti sul solare e sull’eolico.
Recentemente la società guidata da Luca Bettonte ha siglato con il Gruppo AREAM un accordo di co-sviluppo per un portafoglio di progetti solari early stage per circa 600 MW in Germania.
Tra le small, rally di Alerion Clean Power e Seri Industrial che hanno guadagnato rispettivamente il 244,2% e il 160,4%.
Edison (-1,9%) ha perfezionato la vendita a Energean di Edison E&P e delle sue partecipazioni nel settore esplorazione e produzione di idrocarburi. L’operazione rientra nel piano di disinvestimento di Edison dalle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi per concentrarsi sullo sviluppo sostenibile in linea con la transizione energetica e gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese.
La BEI ha sostenuto l’operatore energetico con 450 milioni di nuove risorse per lo sviluppo di progetti di efficienza energetica e nel settore delle rinnovabili in Italia e per il rifacimento di una centrale a gas a ciclo combinato di ultima generazione a Marghera.
PLC (-15,6%) è entrata nel settore del biogas e biometano con l’acquisto del 51% di Schmack BIOGAS. Ha ceduto due progetti eolici da 49,2 MW a Enel Green Power Italia. A partire dall’esercizio 2020 la società guidata da Michele Scoppio procederà alla rendicontazione delle proprie attività e prassi per la sostenibilità ambientale e sociale, seguendo i migliori standard internazionali di reportistica, definiti dal Global Reporting Initiative (GRI).