Utility (-6,7%) – Un 2021 in evidenza per PLC (+67,7%), Edison (+46,5%) e A2A (+31,9%)

Nel 2021 il Ftse Italia Servizi Pubblici ha ceduto complessivamente il 6,7%, sottoperformando nettamente sia il corrispondente europeo (+3,6%) sia il Ftse Mib (+23%).

Anno complesso in cui l’equity ha vissuto le incertezze legate alla diffusione delle varianti del Covid-19, da ultimo la Omicron, e al ritiro degli stimoli monetari da parte di molte banche centrali per fronteggiare le pressioni inflazionistiche. L’Ocse ha rivisto la sua stima sulla crescita del Pil globale al 5,6% per il 2021 (dal 5,7% precedente) e al 4,5% nel 2022, prima di tornare al 3,2% nel 2023, in linea con tassi di crescita visti prima della pandemia. Per quanto riguarda l’Italia, il Pil dovrebbe registrare un rimbalzo del 6,3% nel 2021, per poi rallentare a +4,6% nel 2022 e a +2,6% nel 2023.

Tornando al settore utility, tra le big, in testa A2A (+31,9%) che a inizio anno ha approvato il Piano Strategico 2021-2030, il primo Business Plan con un orizzonte di 10 anni, che prevede investimenti per complessivi 16 miliardi focalizzati su economia circolare e transizione energetica.

Di intesa con il Fondo Ardian ha esteso al 31 marzo 2022 il periodo di esclusiva del term-sheet non vincolante che stabilisce i termini principali di una partnership nella generazione e fornitura di energia in Italia.

Segue Hera (+22,9%) che si è aggiudicata dall’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) la gara per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati nel bacino territoriale di Bologna, per un valore di oltre 1,7 miliardi, e la gara per la gestione del servizio idrico integrato sul territorio della provincia di Rimini, per un valore superiore a 1,7 miliardi.

La controllata Aliplast ha rilanciato a Ecomondo il proprio impegno per l’economia circolare, con l’obiettivo di incrementare la produzione di plastica riciclata del 150% entro il 2030.

Italgas (+16,4%) ha acquisito da Hellenic Republic Asset Development Fund ed Hellenic Petroleum il 100% di DEPA Infrastructure, per un corrispettivo (equity value) di 733 milioni.

La società guidata da Paolo Gallo ha avviato il servizio di distribuzione del gas naturale nell’Ambito territoriale “Valle d’Aosta”, per il quale ha pronto un programma di investimenti da 100 milioni.

Snam (+15,2%) ha acquisito dalla thailandese PTT Energy Resources il 25% di East Mediterranean Gas, proprietaria del gasdotto Arish-Ashkelon, parte del cosiddetto “gasdotto della pace”, per un corrispettivo di circa 50 milioni di dollari. Inoltre, ha avviato una partnership con Eni sui gasdotti tra Algeria e Italia.

Nella visione al 2030, presentata in occasione del piano al 2025, Snam ha identificato fino a 23 miliardi di opportunità di investimento in reti, stoccaggio di energia e progetti green.

Bene anche Terna (+13,8%) che ha assegnato a Prysmian e Nexans la fornitura cavi sottomarini del Tyrrhenian Link, opera strategica per il sistema elettrico italiano per la quale il TSO investirà nei prossimi anni circa 3,7 miliardi. Siglati due contratti quadro che hanno rispettivamente un valore massimo di 1,7 miliardi per Prysmian e di 664 milioni per Nexans.

Terna inoltre investirà 240 milioni per lo sviluppo energetico della Valtellina. Il Ministero della Transizione Ecologica, infatti, ha avviato l’iter autorizzativo del progetto di razionalizzazione che interesserà otto comuni in provincia di Sondrio.

Enel (-14,9%) ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Open Fiber, pari al 50% del capitale, in favore di Macquarie Asset Management e di CDP Equity per un corrispettivo complessivo di oltre 2,7 miliardi.

Nella visione strategica al 2030, il colosso elettrico prevede di mobilitare 210 miliardi per accelerare il conseguimento degli obiettivi di elettrificazione e decarbonizzazione, anticipando di 10 anni l’impegno “Net Zero”, dal 2050 al 2040.

Tra le mid, svetta Alerion Clean Power (+178,8%) il cui Cda ha alzato la guidance 2021 sull’Ebitda consolidato a circa 115 milioni (da 108 milioni) e sull’utile netto consolidato a circa 39 milioni (da 30 milioni). Per il 2022 prevede un Ebitda a circa 165 milioni e un utile netto di circa 75 milioni.

Il Board inoltre ha deliberato l’avvio di un processo di riorganizzazione strategica per individuare un partner industriale o finanziario che assicuri le risorse finanziarie necessarie per sostenere il programma di investimenti dei prossimi anni.

Falck, azionista al 60% di Falck Renewables (+31,4%), ha sottoscritto un accordo con Infrastructure Investments Fund (IIF) per la cessione a quest’ultimo dell’intera partecipazione detenuta in Falck Renewables, a un prezzo di 8,81 euro per azione. Successivamente al closing dell’operazione, che si conferma essere atteso prima del termine del 1Q 2022, IIF promuoverà l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria per cassa sul restante capitale di Falck Renewables, al medesimo prezzo per azione offerto a Falck, con l’intenzione di conseguire il delisting di Falck Renewables.

In controtendenza Ascopiave (-4,5%) che è entrata nel settore idroelettrico con l’acquisizione di sei impianti idroelettrici appartenenti al Gruppo EVA con una potenza nominale pari a 4,6 MW. L’operazione muove nel solco del Piano Strategico 2020-2024 approvato a inizio anno.

Tra le small, si è distinta Seri Industrial (+126,9%) ha approvato il Piano Industriale Consolidato 2021-2025 che prevede un fatturato complessivo di 2 miliardi nell’ultimo anno di piano.

Segue PLC (+67,7%) che ha presentato il Piano industriale 2021-2024 che mira a trasformare il Gruppo in un Integrated Service Provider (ISP) internazionale, con un’importante crescita organica fino al 2023. Inoltre, tramite la controllata Schmack Biogas, è entrata nel mercato estone, con un contratto per la realizzazione di un impianto biometano vicino alla capitale Tallinn.

Edison (+46,5%) ha presentato il piano di sviluppo industriale delle fonti rinnovabili al 2030, in base al quale il gruppo aumenterà la propria capacità rinnovabile installata dagli attuali 2 GW a 5 GW al 2030 grazie a investimenti per 3 miliardi. Inoltre, Crédit Agricole Assurances è diventata partner finanziario di lungo periodo di Edison Renewables rilevandone il 49% del capitale e impegnandosi nello sviluppo eolico e fotovoltaico della società.